Il mio nuovo vicino di casa

Il mio nuovo vicino di casa mi chiama Damiano.

Non ho ancora trovato il momento giusto per dirgli che non mi chiamo Damiano, ma Gabriele.

È sempre così contento di vedermi, di salutarmi.

“Ciao Damiano! Come va oggi?”; “buongiorno Damiano”; “Damiano, ho un problema con la macchina, mi aiuti?”;

che non me la sento di essere causa del suo imbarazzo, di vedere nei suoi occhi lo sgomento per un errore accumulato nei mesi.

Si perché è da mesi che mi chiama Damiano.

Dal canto mio, non so nemmeno quale sia il suo nome, ma per adesso credo sia meglio chiamarlo “Hey” anziché “Umberto“.

Tuttavia, penso anche che il momento per farglielo notare sia arrivato e so che dovrò essere duro con lui.

Lo aspetterò sull’uscio di casa, poi lo prenderò per il sottobraccio e gli sussurrerò all’orecchio così:

“Senti piccolo bastardo di un vicino, io mi chiamo Gabriele, non Damiano. Ok? Mi chiamo Ga-brie-le, intesi? Ora vattene dove cazzo stavi andando”

e lo spingerò via.

Non è per rabbia, ma solo perché in questi momenti bisogna essere decisi per tutelare dall’imbarazzo noi stessi e gli altri.

Non credete? “Hey”, capirà.