Riccardo è un muratore specializzato nel montaggio delle tegole. È stato su ogni tetto della città e tutti i giorni, prima di cominciare a lavorare, fa una lunga pausa per osservare il panorama.
Iniziare con una pausa può sembrare un gesto di indolenza, ma a Riccardo serve per creare il vuoto prima dell’azione, come facevano gli antichi samurai.
Dice che così ripulisce l’agire da interessi personali e le sue creazioni rimangono ispirate da qualcosa di più alto del becero danaro.
Inoltre questa pratica gli è utile per tenere ben distinti i momenti più importanti della sua giornata, quelli dedicati alla contemplazione della natura e quelli offerti alla vita attiva.
Riccardo dice che lavorando realizza il suo spirito e che i tetti della città sono così belli perché a farli non è lui, ma una forza impersonale che lo guida nella costruzione, dalla quale riceve una grande soddisfazione.
Gli occhi di Riccardo e i suoi modi sono sempre gentili e cortesi. Alcuni ricambiano i lavori che svolge con inviti a pranzo o scambio di merci e favori, raramente con i soldi.
Per questa ragione, molti in paese, forse i più, considerano Riccardo un povero coglione.