SIMULACRI

«Ti avevo contattata per chiederti una cosa, ma è passato troppo tempo e adesso non ha più senso». 
«Cosa volevi chiedermi?» 
«Se il mare non torna almeno una volta nelle serrande»

«E che significa?» 
«Nulla, vedi? È passato troppo tempo, non ha più senso». 

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Ci piegammo l’uno sull’altro, battendo le guance, incrociando le teste, stringendo le mani. Rimasero lontani i nostri stomaci, i cuori pure. Nelle chat veloci dovevamo incontrarci presto (Punto esclamativo). A Pasqua, sicuro, che chi non muore si rivede. Abbracci meccanici e gioie legnose, simulacri che surfano tra la folla, fu il nostro incontro. Un teatrino per dirsi addio come burattini vestiti a festa.